Alla scoperta di Buenos Aires
La città autonoma di Buenos Aires è la “Capital Federal” della Repubblica Argentina.
Vista dal fiume Rio de la Plata offre con le sue dimensioni uno spettacolo imponente: è una grande città e un grande alveare.
La sua superficie di 200 km.2 concentra una popolazione di quasi 3.000.000 di abitanti (con la provincia si contano più di dodici milioni di persone).
E’ circondata da Sud a Nord da un cordone urbano e suburbano. denominato “Gran Buenos Aires”, che concentra quasi 9.000.000 di abitanti. La maggioranza di questi lavora o svolge qualche attività nella “capital”. Quindi vi è una circolazione giornaliera di quasi 5.000.000 di persone, ed un ingresso medio di l.000.000 automobili.
Sul piano urbanistico possiamo considerare la città un’enorme regolare scacchiera della quale ogni riquadro misura cento metri di lato (quadras) di modo che la numerazione civica corrisponde praticamente alla distanza metrica dall’inizio della via.
Tutte le costruzioni pubbliche danno un senso di grandezza e così pure le strutture per il tempo libero: parchi, giardini, zoo, orti botanici, abbondano e sono per lo più frequentati abitualmente dagli studenti. Le vaste dimensioni del verde qui danno la possibilitá, in pieno centro, di sentirsi isolati dalla vita frenetica che lo circonda.
Una cosa che può colpire molto il visitatore straniero è il traffico automobilístico che a Buenos Aires è particolarissimo. Qui l’automobile, viene considerata un mezzo puro e semplice di spostamento e non un segno di distinzione sociale. Le collisioni per quanto non gravi, sono frequenti a giudicare dalle fiancate ammaccate e dai parafanghi asportati di gran parte delle vetture. Eppure nella grande Buenos Aires questo è normale, come è normale che agli incroci senza semaforo passi come per tacito accordo chi pensa di poter arrivare prima.
Il Rio della Plata è una distesa enorme come un mare. L’acqua è rossastra per via della terra che viene trasportata dal fiume. E’ comunque questa stessa acqua depurata che viene data da bere alla città. Lungo le banchine centinaia e centinaia di pescatori tendono tranquilli la canna più per passare il tempo che per altro dato che il pesce qui non è molto commestibile. Lungo tutta la strada le bancarelle di un tempo si sono trasformate in ampi locali di ristoro dalle larghe vetrate attraverso le quali si intravedono file di capretti e di vitelli aperti e posti al fuoco. Qui si può mangiare “l’asado” tipica carne alla griglia che costituisce invariabilmente la seconda portata in tutta l’Argentina.
La bevanda per eccellenza è invece il “mate” una specie di tè che si sorbisce con una cannuccia da un piccolo recipiente ovale che sostituisce l’originaria zucca.
Succo di “pomelo” e di “naranja” e “cerveza” (birra) sono le bevande più diffuse.
In questa grande cittá la vita non si ferma mai, ma continua sempre, giorno e notte. I locali pubblici praticamente sono ad orario continuato e centinaia di taxi gialli e neri assicurano veloci spostamenti notturni attraverso la città
Di notte Bs. Aires ha una vita propria, incrementata dai circuiti turistici: fioriscono i restaurant, con shows, spettacoli di tango, milonga, discoteche e una gran varietà di luoghi notturni che generalmente sorgono allineati lungo particolari avenide ricche di verde e di strutture sportive, imponenti come il grande stadio del River Plate.
Ci sono anche dei quartieri dove si deve andare con una certa cautela quando si esce di notte. Specialmente La Boca, San Telmo, Costanera Sur e Norte e nei boschi di Palermo. Nei ultimi anni anche in Recoleta e nel microcentro.
La vita oggi
La vita in Buenos Aires, in relazione agli stipendi è molto cara in tutto. Per l’affitto si deve
calcolare che costa l’ l % del valore della proprietà ,per esempio: un appartamento del valore di u$d 50.000 viene affittato a 500 dollari. Naturalmente i costi cambiano a seconda dei quartieri e delle zone.
Una famiglia tipo di 4 persone può vivere bene con uno stipendio di U$D 3.000, lavorando uno solo o con l’aiuto di qualche integrazione della famiglia. Le donne giovani lavorano sempre di più, ( se trovano un’occupazione), ma dopo i quaranta anni è quasi impossibile.
Aumentano sempre più i quartieri poveri perchè la gente delle distinte province viene a cercare lavoro a Bs. Aires. Anche se non trovano lavoro, non ritornano più al loro paese di origine.
Non abbiamo tanti problemi di inquinamento anche se le automobili e gli autobus sono molto numerosi.
L’anima della città
Buenos Aires, per la sua ubicazione strategica, la tradizione e la storia e per il suo spirito,
conserva attraverso gli anni quella forza creatrice e di vitalità che si manifesta in ogni momento.
Fu chiamata la “Atenas del Plata” per la sua vocazione culturale nel mondo di lingua spagnola con le opere di uomini di cultura, di pensiero e di scienza.
Il porto, diviso in Darsena Sud e Darsena Nord fu costruito da Eduardo Madero nei ultimi anni del secolo passato. Su queste banchine transitò quell’enorme flusso migratorio, per la maggioranza di provenienza italiana e spagnola, secondo una pianificazione della popolazione che ha incoraggiato i Fondatori dell’ Organizzazione Nazionale, nella seconda metà del secolo. In questa città si concentrarono per secoli gli sforzi e le speranze di molte popolazioni.
L’ idioma “castellano” fu arricchito da numerose voci: si aggiunsero nuove abitudini, svariati tipi di cucina, ed i quartieri adottarono denominazioni particolari come la “Republica de la Boca” popolata nella sua maggioranza da inmigrati d’origine italiana o il quartiere di “Once” con i suoi negozi arabi, ebrei ed oggi anche coreani.
L’Avenida de Mayo e le sue strade adiacenti hanno accolto gli spagnoli con le caffeterie estese nei larghi marciapiedi. Altro tipo di immigrazione si è unito al profilo della città: l’ uomo delle province attirato dalle opportunitá di lavoro e diversificazone.
E’ una bellissima città, riccamente alberata, con un disordinato tracciato urbanistico, che le dona comunque un certo poetico fascino.
Il passato turbolento, la malavita, il tango, il “corralon”, il “compadrito”, il suburbio, ecc compongono la galleria del suo folklore urbano.
I volti di Buenos Aires sono innumerevoli e cosmopoliti, pero l’anima e una; è quella dell’amicizia e del caffè-bar, sempre aperto, come in attesa che nelle sue tavole si appianino i malintesi, o si realizzino i sogni della sua gente.
Buenos Aires non f discriminazioni razziali, e non elimina corpi estranei: integra, assimila e trasforma, è un crogiolo delle volontà, di idiomi e di destini, è per natura sua aperta alle diversità.
Avida di mondo, è aperta a tutto, le notizie su ciò che accade nel mondo le fa sue. Una vasta rete di agenzie, radioemissionI e canali televisivi, un grandissimo numero di librerie e “quioscos” segnalano l’avidità d’informazione e conoscenza.
Le numerose università ufficiali e private, le scuole tecniche, le biblioteche, sale di conferenze, 80 musei di diverse specialità, più d’un centinaio di gallerie d’arte e teatri (tra questi il Colón, orgoglio della città) sale cinematografiche, caffè concerto, ecc. compongono i luoghi di una corrente culturale aperta alle diverse forme del pensiero, dell’arte e della scienza.
L’ aspetto edilizio è affine al carattere della popolazione. Si alternano le trasformazioni e l’assimilazione dei distinti stili.
Dal secolo passato si è sviluppato il potente e audace concetto dei suoi grandi edifici pubblici, che si è affiancato alle magnifiche case di stile francese e italiano. E così il barocco, con i suoi grandi ornamenti, il neoclassicismo con le sue colonne, lo stile internazionale e le strutture funzionali di cemento armato e di vetro.
Oggi le case signorili, le “casonas” con grandi cortili a mattonelle, cedono alla spinta della verticalità utilitaristica. L’ appartamento, con i suoi vantaggi economici è il preferito, ancor più se si trova dinnanzi a qualche spazio verde e con la comodità di garage e servizi.
La scultura, altra modalità estetica, ha avuto il suo apice a Bs. Aires. Per ciò è stata affidata a importanti artisti ed intendenti preoccupati per la bellezza e la rappresentatività. Nelle piazze, nei parchi e lungo le passeggiate, che non sono poche, i monumenti esprimono il ricordo patriottico è la gratitudine del popolo ai suoi eroi.
E inutile dire che i temi e le realizzazioni sono numerosi e riflettono una varietà propria del carattere “porteño” (della città)
Una passeggiata nella “Avenida del Libertador” dove si incontra la “Sede Central del Automovil Club Argentino”, nei boschi di Palermo fino a Recoleta, costituisce senza dubbio un incomparabile svago tra verdeggianti piazze, musei d’arte, gruppi scultorei e ricca edificazione. La strada Florida, dalla Piazza San Martin fino dove incomincia l’Avenida Rivadavia, è un centro di acquisti per i turisti: specialmente per gli articoli di cuoio, e indumenti, come anche nella Avenida Santa Fe con le sue case di alta moda. Lavalle e l’ Avenida Corrientes, risaltano per i cinema ed i teatri. San Telmo per i ristauranti e la visione nostalgica delle vecchie “casonas” di fine di secolo; la Boca per le cantine-buffet e l’aspetto edilizio. Plaza de Mayo e Monserrat riassumono lo scenario storico dei fatti iniziali della Patria; il Cabildo, la Piramide, la Catedral, la Casa de Gobierno, la Plaza de Mayo, la statua di Belgrano, i tempii San Francisco, Santo Domingo, San Ignacio y La Merced., il Museo Historico Nacional nel parco Lezama. Ci sono ancora altri “barrios” quartieri: Belgrano, Flores, Barracas, Caballito, Nueva Pompeya pieni di personalità: ognuno con la propria caratteristica e il proprio incanto.
Buenos Aires è speciale!
Universale e cosmopolita si apre al mondo con la nostalgia delle sue realizzazioni. E un battito intenso di transito, di notizie, di inquietudine, di risonanze sportive, di mete artistiche e culturali. Occorre avere tempo per scoprirla, è una città da guardare piano per avvertirne i molti incanti.
Il turista si accorgerà che il suo soggiorno sará benvenuto dall’amichevole e cordiale organizzazione alberghiera, i cui hotels coprono ogni esigenza e necessità. Vere feste della musica e della gastronomia lo attendono: caffe-bar, caffetterie, club notturno, discoteche, spettacoli, tango, folklore. musica colta. danze. riviste, pizzerie,comida china (cibo cinese) comida araba, criolla, internazionale, francese, italiana, tedesca, cilena, scandinava, greca, ungherese, inglese, hawaiana, giapponese, macrobiotica, vasca, messicana, ecc. Consolati di tutte le nazioni del mondo. Servizi religiosi per ogni culto, uffici stranieri di turismo, compagnie aeree internazionali. ecc.
Visitare questa grande Capitale del “Hemisferio Sur” è senza dubbio un’ avventura dello spirito, uno speciale contatto con la sua viva e stretta comunicazione ed i vincoli fraterni che la uniscono al resto del paese ed al mondo.
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