Le migliori mete per le vacanze sullo ionio
Se decidete di passare le vacanze nel profondo sud italiano, nel tacco che affaccia sullo Ionio sappiate che le mete da visitare sono tanti. Non solo mare ma anche entroterra tra le perle di questa fantastica terra. Diamo un’occhiata alle migliori mete per le vacanze sullo Ionio.
Gallipoli
è sicuramente una delle più apprezzate e famose mete marine che affacciano nel mar Ionio. Raggiungibile solo via mare o tramite un ponte del XVI secolo, un tempo era un centro strategico d’influenza per il commercio marittimo. E’ divenuta una richiestissima meta per le vacanze al mare di italiani e un numero crescente di europei attratti da questo ambiente favoloso.
Circondato dall’acqua su tutti i lati, la sua identità rimane indelebilmente legata ai ritmi del mar Ionio: i pescatori che riparano le reti o fanno le riparazioni dopo le uscite mattutine sono ancora visibile, i frutti di mare sono una caratteristica nella maggior parte dei menu e l’atmosfera in città può cambiare in caso di vento che comincia a soffiare e colpisce le sue antiche mura.
Da vedere il Castello Angioino di Gallipoli che risale al XIII secolo ed è il simbolo più famoso della città. Creato per respingere gli attacchi stranieri, è oggi un’attrazione turistica e un centro culturale.
La spia Spiaggia della Purità è quella cittadina a cinque minuti dal centro .
Taranto
Vista dall’esterno, Taranto si presenta come un disastro ambientale. Nel momento in cui si supera Gioia del Colle sull’autostrada da Bari e si scende verso la baia, si scorgono i primi scorci di gru per container, camini di raffineria in fiamme e smog nero dall’acciaieria più grande d’Europa, Ilva. Le autorità turistiche locali promuovono Taranto come “la città dei due mari” chiamata così perché situata su una lingua di terra con un’isola artificiale a fungere da tappo nel mezzo tra la laguna di acqua salata Mare Piccolo e Grande Mare, che è separata dal Mar Ionio da un bar offshore e alcune isole minori.
Taranto fu fondata nel 706 a.C. come colonia spartana, e costituì uno dei capisaldi della Magna Grecia , fino a quando fu conquistata dai Romani. Da allora Taranto è stata occupata da Normanni, Spagnoli e invasori saraceni, che hanno lasciato il segno nella città, nella sua gente e nella cultura. Non devi essere un archeologo per scoprire strati su strati di storia e storie con molti misteri e contrasti qui intorno. Tutto ciò che serve è un talento per il romanticismo industriale e la capacità di vedere oltre le impressioni di prima mano spaventose e fumose.
Trebisacce
Trebisacce è in Calabria e si trova a 93 km a nord est di Cosenza e dispone di una stazione ferroviaria sulla linea ferroviaria Taranto – Reggio di Calabria .
Il parco archeologico di Broglio si trova a circa due chilometri ad ovest del centro cittadino . Qui, sul colle Broglio di Trebisacce , è stato scoperto un insediamento molto antico, esplorato archeologicamente quasi ininterrottamente dagli anni ’70 . I resti trovati risalgono al 1700 a.C.fino al 700 a.C. circa. Reperti di ceramica micenea documentano contatti commerciali con la Grecia a partire dal 1400 a.C che si sono intensificati nel XIII secolo a.C. fino almeno al 1100 a.C. Oltre alle ceramiche micenee originali prodotte in Grecia, ci sono anche molti frammenti di quelle che sono note come “ceramiche italo-micenee” . Si tratta di vasi dipinti in uno stile fortemente miceneo, ma realizzati in Italia.
Capo Rizzuto
saltando in Calabria c’è il borgo dell’ Isola di Capo Rizzuto ,di epoca medievale. Capo Rizzuto è una delle principali località balneari dell’isola con un’offerta di itinerari di rara bellezza. Il paese sorge su un promontorio che si estende sul mare caratterizzato dall’affascinante alternanza di scogliere ripide e selvagge, piccole calette e spiagge di sabbia finissima che va dal giallo dorato al rosso corallo.
Nel centro storico del borgo si trovano i resti del complesso fortificato risalente al XVI secolo del Castello Feudale (in via S. Marco), eretto nel periodo medievale fu ampliato nel 1549 , dal feudatario napoletano Giovanni Antonio Ricco; resti di torri quadrilatere speronate angolari; cimeli delle mura della cortina perimetrale con pivellini; “orologio”, la porta del borgo medievale, sormontata da una torre dell’orologio posteriore che divide la zona antica da quella più moderna.