Cammino di Santiago di Compostela
Un viaggio geografico ma soprattutto interiore. Un percorso di esplorazione di terre bellissime, che ti condurrà ancora più lontano con lo spirito. Il Cammino di Santiago di Compostela è un’esperienza unica che tutti dovrebbero provare. Chi pensa che si tratti di un pellegrinaggio per credenti come tanti non conosce la storia di questo Cammino, che l’ha reso il più famoso al mondo. Lo scopo non è solo raggiungere la cattedrale di Santiago di Compostela: il fine ultimo è imparare ad apprezzare il viaggio.
Negli ultimi periodi il numero di visitatori che hanno completato questo itinerario raggiungendo la Cattedrale in Galizia si aggira su una media di 300 mila persone l’anno. Un dato che, naturalmente, non tiene conto di chi ha intrapreso il Cammino senza finirlo o rimandandone successive tappe al futuro. Del resto lo spirito è proprio questo: partire, più che arrivare. Questo numero si divide equamente fra partecipazione di donne e di uomini, con una fetta sempre più consistente occupata da chi lo percorre in bicicletta. Qualcuno, invece, preferisce il cavallo.
L’itinerario non è uguale per tutti. Varia, naturalmente, in base al punto di partenza scelto. I camminatori alle prime armi solitamente programmano brevi tratti di percorso – non necessariamente corrispondenti alla parte finale del viaggio. Ciò che unisce tutte le strade che portano a Compostela è la Conchiglia, simbolo universale e riconosciuto di questo pellegrinaggio. Il Cammino più diffuso è sicuramente quello Francese, ma è possibile anche raggiungere la Galizia dal Portogallo o da Oltremanica.
La storia del Cammino di Santiago di Compostela
La rilevanza storica e culturale del Cammino ha portato Santiago di Compostela, capoluogo della Galizia e sede della sepoltura dell’omonimo santo, ad essere considerata la terza città per rilevanza nel Cristianesimo. Dopo, naturalmente, Roma e Gerusalemme. Questo grazie alle preziosissime spoglie del Santo, ma anche alla storia secolare del pellegrinaggio verso la Galizia.
Il nome Compostela deriva, secondo la leggenda più popolare, da Campus stellae. Si narra infatti che l’apostolo San Giacomo il Maggiore abbia portato avanti proprio in questa terra iberica la sua opera di evangelizzazione. La sua morte sarebbe avvenuta in seguito, per decapitazione, in Palestina. Eppure, circa 800 anni dopo un fascio di stelle luminose avrebbe indicato la presenza delle sue spoglie proprio nei pressi di un vecchio insediamento romano in Galizia. Da qui, campus stellae.
La città di Santiago deve quindi i suoi natali proprio a questo ritrovamento. Accanto alla Cattedrale fatta costruire per onorare le spoglie del santo, nacque infatti una vera e propria città. A cavallo dell’anno 1000 cominciò quindi a diffondersi il pellegrinaggio verso questo prezioso simbolo della cristianità.
Che si tratti di una tomba o di un memoriale, come negli ultimi anni la Chiesa ama rivolgersi alla Cattedrale, attorno a questo luogo si intrecciano secoli di storia. Pellegrini e preghiere, ma anche sacrificio, determinazione, senso di spiritualità e grandi soddisfazioni. Affrontare il Cammino significa entrare a far parte di questa storia.
Cammino: com’è strutturato il percorso
Il Cammino è organizzato in una serie di itinerari, ciascuno incentrato su zone specifiche dell’intero percorso. Tutto, come detto, dipende dal punto di partenza. I percorsi principali e più spesso preferiti dai pellegrini sono 5: Cammino francese, Cammino portoghese, Cammino Inglese, Cammino del Nord e Cammino Primitivo.
Nel territorio spagnolo, guiderà il tuo percorso la conchiglia gialla, su ceppi ai lati del sentiero, piastrelle o cartelli. Per ottenere il certificato ufficiale, la Compostela, è necessario provare di aver percorso almeno 100 km. Compagno fedele di questo viaggio sarà quindi la credenziale, il libretto sul quale collezionare i timbri dei luoghi percorsi. Vediamo in cosa consistono i principali Cammini.
Cammino francese
È il cammino più lungo, oltre a essere il più frequentato. Il tragitto, che va dai Pirenei fino alla Spagna del Nord, si estende per ben 800 km. Per percorrerlo tutto è necessario almeno un mese, fermo restando che ognuno deve dedicare alla rotta il tempo e il ritmo che ritiene. Anche se non esiste un percorso ufficiale, il tragitto solitamente parte da Saint-Jean-Pied-de-Port, piccolo comune francese sui Pirenei. Da qui, si attraversa tutta la Spagna del Nord, passando per Roncisvalle, Pamplona, Navarrete, Burgos, León.
Cammino portoghese
Il Secondo Cammino più percorso dai pellegrini parte dalla capitale, Lisbona, o da Porto, percorrendo rispettivamente 610 e 227 km. L’itinerario passa solitamente per Valença, Tui e Pontevedra, con il tradizionale attraversamento del ponte di ferro sul fiume Miño. Anche qui, piena libertà di gestire le proprie tappe come meglio si crede. In base alle strade scelte, il Cammino può durare dai 6 ai 10 giorni.
Cammino Inglese
Il percorso si è “ufficializzato” negli anni grazie alla partecipazione al Cammino da Oltremanica e dalla Penisola Scandinava. Solitamente, i pellegrini raggiungono via mare uno dei due porti principali (Ferrol o La Coruña), per poi incrociare il proprio percorso con il Cammino Francese a Bruma. Per chi approda a La Coruña, l’itinerario riceve la benedizione del faro romano della Torre di Hércules, già patrimonio dell’Unesco. Si tratta anche del percorso più breve, percorribile in 5 o 6 giorni.
Cammino del Nord
Questo itinerario comincia nei Paesi Baschi ed è anche uno dei più impegnativi, poiché percorre le aree scoscese e montane della Cordillera Cantábrica. La facilità di approdo sui porti nel Nord della Spagna ha reso questo percorso uno dei più praticati nell’antichità, lungo la fascia costiera con ampie spiagge e insenature rocciose. Un Cammino per chi ama la montagna e vuole scoprire una regione poco conosciuta della Spagna. Anche per questo motivo, è preferibile percorrerlo in estate per non trovarsi ad affrontare un clima troppo ostile.
Cammino Primitivo
Da Oviedo, nelle Asturie, parte il percorso che, come si può intendere dal nome, è il più antico di tutti i Cammini diretti a Santiago de Compostela. Pare, infatti, che il primo pellegrino ufficiale del Cammino lo abbia percorso nell’829, pochi anni dopo la scoperta della salma di San Giacomo. Questo itinerario è stato consacrato a Patrimonio UNESCO dell’Umanità, per la ricchezza paesaggistica e culturale che lo compone. La strada attraversa borghi millenari (Lugo, Grado, Salas) e territori scoscesi, che lo rendono al tempo stesso impegnativo e affascinante. Lungo circa 300 km, si compone solitamente di una dozzina di tappe.
Dove dormire durante il Cammino di Santiago di Compostela
Una delle parti più coinvolgenti del Cammino di Santiago di Compostela sono anche le soste. Il territorio dei percorsi è infatti organizzato in una fitta rete di Albergues. Ostelli, rifugi, ma anche vere e proprie strutture alberghiere. Qui il soggiorno non è un semplice momento di riposo, ma un punto di incontro con gli altri pellegrini. Anche i più solitari troveranno lungo il Cammino preziosi momenti di condivisione e di scambio, con chi incrocia, anche solo per poche tappe, il loro itinerario.
Molti pellegrini, con l’intento di arricchire il nutrimento spirituale del viaggio, scelgono di soggiornare presso strutture religiose. Monasteri e confraternite accolgono i viandanti in cambio di offerte di pochi euro. Un mondo fatto di volontari, lavoro della terra, collaborazione e incontro che poco ha a che fare con il solito turismo di massa cui si è abituati.
Altri punti di appoggio che troverai lungo i vari percorsi sono quelli messi a disposizione degli Hospitaleros. Si tratta di ex-pellegrini che, una volta assaporata la magia del Cammino, continuano a farne parte offrendo ospitalità (gratuita o con offerta libera), informazioni, sostegno. Come si riconosce un pellegrino? Facile: al saluto di Ultreia (Andiamo avanti) l’altro risponderà Et Suseia (e più in alto).
Come organizzare il Cammino
Due cose contano quando si vuole programmare il proprio pellegrinaggio verso Compostela. Innanzitutto, la giusta dose di organizzazione. Partire con un programma e dei punti di appoggio ti permetterà di intraprendere con sicurezza il Cammino. Parallelamente, tieniti pronto a stravolgere i tuoi piani e lasciarti guidare dalla tua bussola interiore, oltre che dai tuoi piedi.
Molti pellegrini si affidano a tour già organizzati con tappe di ristoro e itinerari predefiniti. Una soluzione certamente comoda e sicura, che ben si adatta a chi, ad esempio, ha poco tempo a disposizione e vuole sfruttarlo al massimo.
Il primo fattore da valutare è il tempo. Scegli il percorso in base ai giorni che vuoi (e puoi) dedicare a questa esperienza. Il consiglio per vivere nel modo più pieno lo spirito del Cammino è di riservarti almeno 10 giorni. Oppure, puoi semplicemente lasciarti ispirare dalle tappe più frequentate, gestendo l’itinerario in base ai tuoi gusti.
Chi meglio dei pellegrini stessi può aiutarti a organizzare il tuo Cammino? Approfitta di questo sapere popolare e condiviso, consultando i forum online e dialogando con le persone che incontrerai nel tuo cammino. L’importante è che il raggiungimento della Cattedrale non diventi una costrizione, perché il senso del viaggio è esattamente l’opposto: la liberazione.
L’attrezzatura che dovrai portare con te dipenderà, naturalmente, dalla stagione e dal tipo di percorso. Se sei un esperto camminatore di trekking potrai preferire itinerari immersi nella natura. Viceversa, puoi condire il tuo percorso alternando le camminate sui sentieri a tappe più “urbane”. In ogni caso, dovrai portare con te almeno un sacco a pelo e una tenda per ogni evenienza. Naturalmente, scarpe comode e abbigliamento sportivo.
Tappe del Cammino di Santiago di Compostela da non perdere
Come avrai capito, è impossibile stilare una classifica dei luoghi più belli del Cammino. Ciascun percorso ha il suo fascino e ogni avventura è arricchita dalla propria esperienza personale, oltre che dal paesaggio. Esaltare il lato più turistico di questo pellegrinaggio serve però a mantenere alti lo spirito e l’entusiasmo di una camminata che, è bene saperlo, non sarà una passeggiata. Ci penseranno le bellezze disseminate per la Spagna a dare forza e coraggio ai tuoi muscoli.
Abbiamo scelto di parlarti di 5 tappe per trarre ispirazione. Del resto, fare un elenco esaustivo dei luoghi da vedere sarebbe, oltre che impossibile, inutile. Specialmente se pensiamo al Cammino non come un tour organizzato ma come un percorso psicologico e spirituale.
San Jean Pied de Port: si parte!
Il primo passo del Cammino Francese parte da un piccolo gioiellino nella Nuova Aquitania francese. San Jean Pied de Port è un borgo medievale fatto di stradine lastricate, ponti ad arco, casette decorate e tanta natura tutto intorno. Chi ben comincia, è a metà dell’opera! Qui potrai anche acquisire preziose informazioni sul percorso da intraprendere, entrando subito a far parte della rete di volontari, hospitaleros e pellegrini: tutte preziosissime fonti di suggerimenti.
Tui
Chi sceglie di intraprendere il percorso portoghese accede al tratto finale del Cammino in Spagna attraverso Tui, che per questo è diventata un crocevia di pellegrini. Da questo villaggio di frontiera parte uno dei tratti più brevi e quindi frequentati. Un buon punto di partenza per chi ha poco tempo (la Cattedrale di Compostela dista da qui circa 100 km) ma vuole comunque conquistare la sua certificazione. Qui gli amanti della natura potranno apprezzare anche il parco naturale del Monte Aloia, la Cattedrale di Santa Maria che domina il borgo dall’alto e la spiaggia fluviale di Areneas.
Cammino dei Fari
Non una località, ma un percorso costellato di Fari che attraversa tutta la frastagliata costa nord della Spagna. Questo Cammino è particolarmente suggestivo per chi ama il trekking nella natura più selvaggia e variopinta. Rocce a strapiombo, spiagge, tramonti infuocati, percorsi montani, foreste e, naturalmente, fari. Un itinerario più impegnativo rispetto alle rotte tradizionali, ma capace di rigenerare lo spirito con la meraviglia della natura.
Cruz de Hierro
Un sito suggestivo che ha un posto speciale nel cuore di moltissimi pellegrini. Situata sui Montes de Leon, questa croce in ferro, essenziale e imponente allo stesso tempo, è alta 5 metri. Qui da secoli si porta avanti una tradizione religiosa dal forte valore simbolico. Il pellegrino porta con sé, sin dalla sua partenza, una pietra. Le dimensioni dovrebbero essere proporzionate ai propri peccati, ma meglio non prendere troppo alla lettera questa indicazione! Una volta raggiunta la Cruz de Hierro, la pietra viene riposta alla sua base, insieme a tutte le altre lasciate negli anni da migliaia e migliaia di pellegrini. A questo punto, ci si rimette in marcia per Santiago di Compostela.
Cammino di Finisterre e Muxia
Questo percorso anziché arrivare a Santiago de Compostela parte da qui, per raggiungere il Santuario di A Virxe da Barca a Muxia. Sono circa 120 km che giungono sino alla fine del mondo. O, almeno, così si credeva in passato, tanto che questo tratto di litorale prende il nome di Costa da morte. Un itinerario per chi, giunto al Santuario di Compostela, non è ancora sazio. Oppure per chi, non essendo interessato al Certificato del Cammino, vuole esplorare questo angolo e chiudere il suo percorso direttamente sul mare, sul promontorio atlantico di Finisterre.