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Chi è l’artigiano e quali sono le categorie artigiani?

chi è l'artigiano

Chi è l’artigiano e quali sono le categorie artigiani?

L’artigiano è colui che esercita una professione in proprio, usando la propria esperienza per creare o trasformare oggetti, prodotti alimentari, ecc…
Generalmente l’artigiano lavora da solo o avvalendosi di collaboratori familiari o, ancora, di un numero esiguo di operai, quasi sempre in un locale proprio.
Prima dell’avvento della rivoluzione industriale, tutte le lavorazioni venivano affidate agli artigiani.

Storia degli artigiani.

Le Cooperative artigiane

In età pre-romana gli artigiani erano considerati al pari degli schiavi sebbene i più bravi raggiungessero una discreta notorietà.

Le condizioni degli artigiani cominciarono a progredire nell’antica Roma, quando riuscirono ad acquisire il titolo di “cavaliere”. A Costantinopoli si crearono le condizioni per garantire una persistenza lavorativa che coinvolgesse il nucleo familiare.

In epoca medioevale, in Europa, gli artigiani fondarono le “Cooperative”, ovvero delle associazioni che, con il permesso delle autorità, godevano di determinati diritti.
Le Cooperative si occupavano del controllo della lavorazione e dello smistamento delle merci allo scopo di testarne la qualità e contrastare la concorrenza.

Una delle cooperative più agiate era quella dei muratori che già allora godeva del privilegio di potersi riunire in locali detti “logge” . Gli artigiani non erano considerati molto nel mondo islamico ma in Oriente incrementarono la loro attività presso corti e ambienti religiosi. In Cina la pittura venne portata al livello d’importanza della poesia, tralasciando la scultura. Artigiani e commercianti si trovarono così al centro dell’ordinamento sociale europeo e indiano, al di sotto dei
nobili e al di sopra dei coltivatori. In Giappone, durante il periodo Edo, si trovarono sotto i samurai ma sopra i mercanti.

Diventare un artigiano appartenente alle cooperative, significava acquisire esperienza lavorando da giovane come apprendista non salariato per un artigiano competente. Un volta terminato questo periodo di apprendistato, si diventava operai, ricevendo anche uno stipendio.

Durante il periodo dell’Umanesimo le Cooperative del disegno si dissociarono dalle altre con l’intento di ricevere trattamenti più idonei. Tutto questo si realizzò con la costituzione delle Accademie. Iniziò ad esserci una distinzione tra artigiani ed artisti, sia per quanto ricorda il discorso economico che per il lato pratico.

Categorie dell’ artigianato

Si tratta di 3 grandi categorie:

  • Servizi alla persona: tatuatori, massaggiatori, parrucchieri, barbieri, estetisti, operatori del benessere, ecc…
  • Imprese facenti parte del settore alimentare: pasticcerie, rosticcerie, gelaterie, gastronomie, panifici, pastifici, kebab, pizza al taglio, ecc…
  • Imprese artigianali non appartenenti al settore alimentare: fabbri, elettricisti, gioiellieri, fotografi, orafi, sarti, arrotini, calzolai, idraulici, vetrai, ecc…

Requisiti richiesti per un imprenditore artigiano:

  • Deve essere maggiorenne, eccezione fatta per quelle situazioni autorizzate dal tribunale che prevedono di svolgere l’attività oltre i 16 anni compiuti.
  • Deve esercitare la professione in propria persona come titolare della ditta, con l’eventuale aiuto dei familiari.
  • Deve esercitare la sua professione in modo continuativo.
  • Deve saper assumersi le responsabilità legate alla gestione della ditta, compresi rischi e aggravi riguardanti l’amministrazione della stessa.
  • Non deve il numero di operai previsto dalla Legge 443/85 che identifica le categorie artigianali. Non deve quindi oltrepassare i limiti dimensionali stabiliti da questa Legge.

Gli artigiani fanno parte di una piccola grande realtà che rappresenta il motore dell’economia della Nazione, pur conservando i valori antichi.